Il pappagalletto dagli occhiali, nome latino Forpus Conspicillatus, lo allevo da circa dieci anni, tra tutte le specie di Forpus che ho allevato, è quello che preferisco e l’unico ora presente nel mio allevamento. Quello che me lo ha fatto preferire a tutte le altre varietà di Forpus è il colore particolare del maschio con quel contrasto del verde con il blu cobalto del contorno occhi, del codrione e delle ali. Inoltre una caratteristica che ho apprezzato e che lo differenzia dagli altri Forpus è la docilità verso l’uomo ma soprattutto verso i suoi simili, caratteristica che mi permette di poter tenere volendo più soggetti in un solo gabbione senza il timore di litigi che con altre specie di Forpus portano spesso a mutilazioni e non raramente alla soppressione di alcuni individui.
Dopo una serie di prove per vedere quale alloggiamento fosse il migliore per ottenere buoni risultati riproduttivi, ho ottenuto i migliori risultati in gabbie da 45 cm. con nido verticale esterno tipo ondulati inglesi nel quale metto 5 cm. di faggiolino (piccoli frammenti di legno di faggio) della lunghezza di 4/5 mm.
Normalmente le femmine depongono 4/5 uova che covano per una ventina di giorni e per quanto riguarda la mia esperienza i genitori si sono sempre dimostrati bravi allevatori.
Una volta svezzati è meglio togliere i piccoli della prima covata dalle gabbie o per chi ne ha la possibilità dividere le gabbie stesse e metterli separati dai genitori in quanto hanno la tendenza, se spaventati, di rientrate frettolosamente ed irruentemente nei nidi col rischio di disturbare la femmina intenta ad un’altra covata e spesso di rompere le eventuali uova.
Per l’alimentazione utilizzo un misto per piccoli parrocchetti senza girasole, un pastoncino industriale da me modificato ed integrato in base alle esigenze ed alla stagione, e durante le cove i semi germinati.
Per questa specie non esistono al momento mutazioni e questo probabilmente ne frena la sua diffusione tra gli allevatori, ma io sono un sostenitore per tutti gli uccelli dei colori ancestrali che rimangono a mio parere inimitabili e non migliorabili.
Per fortuna sono stati da qualche anno esentati dall’ obbligo di registrazione sul registro di detenzione e questo mi auguro incoraggi gli allevatori a dedicarsi maggiormente e con più entusiasmo a questo gioiellino della natura capace di dare grandi soddisfazioni.